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| "Nonna Dehileen ripeteva sempre a Sophia che il bene più prezioso che le era stato donato era la libertà e che non avrebbe dovuto permettere a nessuno di negarle quel dono. Una volta le disse anche che era il suo destino combattere per la libertà. Solo che Sophia non capiva una cosa: come era possibile che esistesse il destino se ogni creatura al mondo era libera di scegliere cosa farne della propria vita?" |
"Mystiria osservava inerme quello scenario apocalittico. Argentea, la sua patria, la sua terra natia, la dolce Madre che le aveva dato i natali, veniva calpestata, violentata, ridotta in cenere. Il sole tinto di rosso dal sangue innocente faceva scintillare la sua armatura, generando nell'aria giochi vivaci di luce scarlatta. Un brivido d'ira felina le percosse la schiena. Strinse i pungi, frenò le lacrime. Avrebbe messo fine a quella guerra inutile." |
Quando il cavaliere si voltò nuovamente, egli rimase a fissarlo, pensando al suo nome. Corentin. Uragano.
Quando i due si erano incontrati per la prima volta e il guerriero si era presentato, Tangi aveva pensato che fosse uno strano scherzo del destino. Perché Corentin sembrava tutto fuorché forte, aggressivo e pericoloso. [...]Nel corso di queste due settimane, avendo avuto modo di conoscerlo meglio, aveva capito. La sua allegria, il suo coraggio e il suo altruismo, la sua voglia di vivere travolgevano chiunque con la forza di un uragano. Corentin, l’Uragano. Il giovane cavaliere non avrebbe potuto avere un nome più appropriato. |
